«Io sono Kyle, comunque.» Allungò una mano verso Diana e si presentò.
«Non ti avevo forse detto di startene buono e zitto? Guarda che sono ancora in tempo a mollarti qui per strada!»
«Che diavolo non posso neanche dirle come mi chiamo?!»
«A lei non frega un cazzo di come ti chiami!»
«Cosa sei il suo avvocato che parli così?»
E di nuovo cominciarono a bisticciare.

Vuoi vedere che alla fine Iris e Vera diventano amiche odiando insieme Trip? Hehe.

Claire di sicuro la invita nella sua serra personale. QUALCUNO CHE LA CAPISCE.♥

Mmh, chissà, magari gli cadrà accidentalmente dalla tasca dei jeans. AHHAHAHAH

Comunque Marty, volevo approfittarne per chiedere ancora scusa a te ed Angy per avervi fatto aspettare tantissimo çç

Davanti a sé, abbandonato sul bancone, c'era uno schizzo malriuscito di quello che sembrava somigliare vagamente a Lucien Lowland circondato da fiamme infernali, con tanto di corna e forcone, ma Turo era pronto a negare (per di più giurando su sua sorella) qualsiasi somiglianza con l'uomo.

E ne mancavano ancora meno, appena una manciata, quando Luc riemerse dal ripostiglio e lo beccò a compiere versi strani con la bocca, imitando esplosioni e colpi di arma da fuoco, mentre giocava con la sua Play portatile.

Poco più avanti Lucien stava salutando un suo amico, un altro esemplare di uomo senza cuore, probabilmente.

E stava quasi per girare i tacchi e andarsene, quando per sbaglio incontrò lo sguardo di Lucien. E giurò di aver visto alcune delle fiamme del suo disegno prendere vita in quegli occhi turchesi.

Le scapole finirono per poggiarsi senza riguardo contro la parete in fredda roccia e fu questa che distrusse anche la capigliatura bionda e perfetta. Chiuse gli occhi e serrò le dita sul palmo. Ora respirava davvero.

Se ad averlo chiamato non fosse stato il suo migliore amico Lucien, infatti, dubitava che avrebbe anche solo preso in considerazione l'idea di passare la serata a fare compere per i regali di Natale.

Non usate questi paroloni difficili in presenza di Arturo, gli confondete quei due neuroni rimasti.

T: sono il tuo unico dipendente, ammettilo che se potessi mi cambieresti su due piedi *fa labbruccio tremulo*

Bene, il post l'ho adorato Marty! Non vedo l'ora di leggere quello di Dom e poi avere due minuti di pace e tranquillità per lanciarvi un Turo assai confuso e preoccupato ahahahahah

A Turo farebbe piacere sentire Luc ammettere queste cose ad alta voce, eh.

Uno dei motivi per cui il suo “legame” con Trip era sempre stato tanto duraturo – nonché privo di inutili complicazioni – era probabilmente la semplicità con cui entrambi lo aveva sempre considerato un rapporto tutt’altro che esclusivo, basato sul semplice desiderio di divertimento e su un’insospettabile affinità fisica. Al di là di queste caratteristiche elementari, più volte le conoscenze di Margo avevano storto il naso di fronte alla personalità colorita del giovane russo, trovandolo grezzo, inopportuno e volgare.

Trip diceva sempre ciò che pensava, senza soffermarsi a pensare, e il modo in cui si esprimeva riusciva sempre a strapparle una risata.

“Stronzi pettegoli!” Si ritrovò a pensare, senza riferirsi a nessuno in particolare, corrucciandosi ulteriormente.

Sentendo un moto di rabbia innalzarsi dentro di lei, Margo si obbligò a soffocarlo, facendo violenza su sé stessa per reprimerlo. Non era il caso di dare in escandescenze in pubblico, davanti a Trip e – peggio ancora – in presenza di Edmund.